Oltre che nell’industria molitoria, il filtro LF trova impiego ottimale nel recupero di polveri di calce, gesso, carbonato di calcio, carbone minerale e vegetale, coke di petrolio, fosforite, fosfati minerali e animali, bauxite, carborundum, abrasivi, magnesio, ferro manganese, ossidi metallici, talco, tannini, pigmenti, ecc.
L’aria polverosa arriva nel corpo cilindrico del filtro dall’entrata superiore, ellittica per favorire l’effetto di decantazione. Infatti rallentando la velocità dell’aria si permette alla parte più pesante della polvere di precipitare verso la valvola di scarico, senza interessare le maniche filtranti. Sulle maniche si deposita la polvere residua a sua volta asportata da un forte getto d’aria in controcorrente secondo cicli predeterminati.
Nei tubi venturi l’aria compressa provoca una depressione che richiama altra aria dall’interno del cappello del filtro. I due flussi generano una corrente d’aria che si sposta ad altissima velocità verso il basso e, attraversando l’interno delle maniche, le scuote violentemente determinando il distacco della polvere che viene raccolta nella tramoggia di scarico. L’aria depurata esce all’esterno dalla parte superiore del filtro.